lodi al vino

Versi di vini. Carmina Burana 2

Versi di vini. Carmina Burana 2
Tra gli oltre 200 canti dei Carmina Burana sono tanti quelli dedicati al vino. Già ne abbiamo letto qualcuno la settimana passata. Oggi continuiamo, perché tra i piaceri (ma qualcuno li chiama vizi), il vino non stanca mai. L’anonimo autore di questa canzone, dopo aver magnificato la donna e il gioco, ci parla del suo terzo peccato
Il vino
Il mio terzo peccato è di frequentare l’osteria:
non l’ho mai disprezzata e mai lo farò,
finché vedrò scendere i cori angelici
che per i morti cantano “L’eterno riposo”.
È mia intenzione di morire all’osteria,
per avere vicino i vini al momento del trapasso:
allora i cori angelici canteranno più lietamente
Dio sia propizio a questo bevitore”.
I bicchieri accendono la luce dello spirito
e l’animo ebbro di nettare, vola fino in cielo.
Trovo più buono il vino dell’osteria
di quello che il vescovo mischia con acqua.

Lodi del vino

Salve, colore del vino scintillante,
salve, sapore senza eguali,
cerca di inebriarci con la tua forza.
Quale mirabile frutto
ha prodotto la pura vite,
ogni mensa si fa lieta, con la tua presenza.
Quale meraviglioso colore,
quale profumo fragrante,
quale sapore in bocca e dolce sulla lingua.
Felice il ventre in cui entrerai,
felice la gola che solcherai,
felice la bocca e le labbra che laverai.
Dunque, lodiamo il vino,
esultiamo per i bevitori,
mandiamo all’inferno chi non beve!

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