IL CAFFE' : TOCCASANA PER LA SALUTE

Caffè toccasana per la salute
I produttori: «Fondamentale la qualità»

Lo evidenzia un articolo pubblicato su Food Science and Nutrition. I composti bioattivi hanno inoltre un effetto protettivo che diminuisce il rischio di diabete di tipo 2, di obesità e di alcune tipologie di tumore. Alcuni produttori italiani di caffè aggiungono che non basta la quantità, ma serve qualità in un caffè "salutare"


Già nel 2011 l’Efsa (European food safety authority) aveva indicato un rapporto di causa-effetto tra una dose di 75 mg di caffeina (circa una tazzina di caffè) e l’aumento di attenzione, confermando il ruolo positivo del caffè sulla concentrazione. Ma oggi un articolo pubblicato il 30 agosto su Food Science and Nutrition va ben oltre. Firmato da B. B. Gokcen, ricercatore della Gazy University di Ankara, in Turchia, analizza l’associazione tra consumo di caffè e minore rischio di sviluppare alcune malattie cardiovascolari e neurodegenerative.

(Caffè toccasana per la salute I produttori: «Fondamentale la qualità»)
Numerosi studi presi in esame dal lavoro di Gokcen hanno infatti confermato che i composti bioattivi contenuti nella bevanda hanno un effetto protettivo che diminuisce il rischio di diabete di tipo 2, di obesità e anche di alcune tipologie di tumore. Tra i composti bioattivi, la caffeina, gli acidi clorogenici e gli alcoli diterpenoidi sono stati associati a numerosi potenziali benefici per la salute. La caffeina riduce il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative (morbo di Parkinson e Alzheimer), mentre gli acidi clorogenici (Cga) e gli alcoli diterpenoidi svolgono un ruolo benefico per la salute, quali antiossidanti e chemiopreventivi.
In parallelo a questi benefici, i più conosciuti effetti positivi del caffè sulle performance cognitive, soprattutto nelle situazioni di maggiore sforzo mentale, che richiedono particolare attenzione, concentrazione e vitalità. Proprio quella di cui c’è bisogno per tornare ai ritmi della quotidianità dopo la pausa estiva. Il caffè diventa così un vero e proprio alleato per contrastare la fatica e l’indolenza da rientro: un’assunzione moderata favorisce la concentrazione e aiuta a mantenere alto il livello di attenzione.
«Le qualità benefiche legate a un giusto consumo giornaliero di caffè espresso, tre tazzine, sono ormai note e comprovate anche da studi - sottolinea Marco Morgandi, business unit manager di Caffè del Caravaggio -. Se il caffè è di qualità, le proprietà sono ancora più efficaci: ecco perché proponiamo solo pregiate miscele e monorigini 100% pura Arabica. Inoltre, per mantenerne intatte le caratteristiche organolettiche e salutari, Caffè del Caravaggio ha scelto la cialda in carta ecologica».
Un orientamento che vede Caffè Molinari da sempre attento agli aspetti qualitativi e organolettici del prodotto, con un investimento importante sul caffè biologico per esempio. Per chi invece sceglie un decaffeinato, viene utilizzato un caffè biologico decaffeinato ad acqua; senza l’uso di solventi chimici.
Diverse ricerche hanno suggerito inoltre che la dopamina - un neurotrasmettitore che aiuta a controllare i centri di ricompensa e del piacere del cervello e che regola le risposte emotive - può mediare alcuni degli effetti della caffeina sul comportamento. Dopo aver bevuto una tazza di caffè, la caffeina viene assorbita nel flusso sanguigno, entra in circolo e arriva fino al cervello. Qui l'adenosina, che agisce da sedativo sul sistema nervoso centrale e induce sensazioni di stanchezza, viene antagonizzata dalla caffeina che, grazie alla struttura molecolare simile, si può legare ai ricettori dell'adenosina e agisce come un “impostore”, bloccandone l’azione, contrastando la stanchezza e favorendo l’attenzione.
«È riconosciuto che la caffeina presente nel caffè è uno stimolante del sistema nervoso centrale; di conseguenza, il leggero stimolo derivante dall’assunzione della sostanza può aiutare in caso di abbassamento della soglia di vigilanza - si sottolinea da Nespresso -. Tuttavia, esistono grandi differenze tra gli individui, condizionate presumibilmente da variazioni genetiche, e per questa ragione ognuno di noi dovrebbe essere consapevole del proprio consumo di caffeina e definire ciò che è meglio per se stesso».
Dal mondo della ricerca scientifica risulta che il caffè favorirebbe anche un comportamento cooperativo che evidenzia il suo ruolo di alleato nella condivisione all’interno della socialità. In ultimo, valutando le risposte emotive dopo l’assunzione di caffè, sarebbe emerso che chi lo beve ne ricerca sensazioni di energia, positività, benessere e concentrazione mentale.
«Questo studio - puntualizza Pierluigi Milani, titolare di Caffè Milani - è un’occasione in più per affermare che il caffè è un prodotto affascinante e unico. Tra i suoi numerosi componenti, la caffeina è oggetto di particolare attenzione e di continui studi. La sua magia risiede in primo luogo nel fatto che è capace di dare luogo a un’insolita situazione: una tazza di buon caffè migliora l’attenzione e la vigilanza, dunque allerta, ma al contempo rilassa, una combinazione di effetti unica. E la ricerca pubblicata da Food Science and Nutrition evidenzia ulteriori interessanti effetti positivi. Un eventuale stato di ansietà subentra solo in caso di intolleranza o di un eccesso di presenza della sostanza nel corpo. Il mio consiglio è di considerare con maggiore attenzione la qualità e la quantità di espressi, dunque di caffeina che si assumono ogni giorno. Bisogna infatti ricordare che nella specie Robusta ci può essere un contenuto di caffeina anche doppio rispetto all’Arabica: chi è di corporatura minuta o chi vuole concedersi una tazzina in più può orientarsi dunque su caffè Arabica e gustare in tutta tranquillità l’amato espresso».
«Accogliamo con gioia le nuove rivelazioni scientifiche legate al caffè – si commenta da Caffè Vergnano-. Senza entrare nel merito della questione scientifica, da parte nostra resta sempre prioritaria la qualità del prodotto. E questa è una mission che ci impegniamo a portare avanti da oltre 135 anni».

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