L'Ue verso un generico proibizionismo L'Italia si mobilita e tutela il suo vino

L'Ue verso un generico proibizionismo
L'Italia si mobilita e tutela il suo vino


Il vino come cultura, come produzione che interessa il mondo ma soprattutto l'Europa. Un vino che va tutelato dal dibattito sullo smodato consumo di alcol e sul proibizionismo che soffia in Europa, Estonia in primis. 

Proprio l'Estonia infatti, nel documento "Crossborders aspects in alcohol policy - Tackling harmful use of alcohol" ha identificato l'uso dannoso dell'alcol come una delle sue priorità in campo sanitario. Fin qui tutto bene, se non fosse che il documento, forse in maniera superficiale, non distingue tra uso ed abuso, e anzi accomuna alcol in generale, vino compreso, al tabacco.

(L'Ue verso un generico proibizionismo L'Italia si mobilita e tutela il suo vino)

A questo proposito è stata stesa una lettera, inviata al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e ai Ministri Maurizio Martina e Beatrice Lorenzin, firmata da Giorgio Mercuri (Alleanza delle cooperative italiane), Riccardo Cotarella (Assoenologi), Dino Scanavino (Confederazione italiana agricoltori), Massimiliano Giansanti (Confagricoltura), Riccardo Ricci Curbastro (Federdoc), Sandro Boscaini (Federvini) e Ernesto Abbona (Unione italiana vini), per chiedere che l'Italia contrasti questa visione in Europa.

Un passo rilevante della lettera-documento:
«Ci preoccupa l'accostamento delle bevande alcoliche al tabacco, negando loro la natura di prodotto alimentare; la critica ai messaggi di prevenzione come “bere con moderazione” e la non legittimità dei produttori di bevande alcoliche a partecipare alla ricerca di soluzioni che evitino l’uso dannoso dell’alcol. Desideriamo richiamare ancora una volta l’attenzione sulla mancanza d’imparzialità nel dibattito condotto sulla base della visione esclusivamente nordeuropea: cultura del bere, informazione positiva ed educazione vengono negati come elementi importanti nel formare consumatori attenti e responsabili mentre ancora una volta si tenta di agire con strumenti regolatori che hanno dimostrato nel tempo tutta la loro inefficacia nel modificare gli stili di vita».

Gli elementi che i firmatari chiedono vengano rispettati nell'affrontare la questione:
  • Sia messo in risalto l'uso dannoso di alcol e non il consumo di alcol in generale
  • Sia presa in considerazione la cultura del vino e più in generale la diversità dei contesti nazionali
  • Sia riconosciuta la legittimità dei produttori di vino a partecipare al dibattito e alla ricerca di soluzioni per trattare la questione dell’uso dannoso di alcol;
  • Sia considerata l’importanza dell’educazione e della prevenzione

Comments

Popular Posts