CAMPANIA - STORIA, GUSTO DI UN TERRITORIO UNICO.


Il territorio

Fin dai tempi dell’antica Grecia quando le Sirene dei poemi omerici l’avevano eletta a propria patria, e poi dell’antica Roma, quando questa regione era una delle mete predilette delle famiglie più abbienti, che sulle coste avevano costruito le loro splendide ville, la bellezza della Campania è stata decantata da artisti e poeti.

I nomi delle più belle località italiane qui si concentrano: Sorrento, Amalfi, Positano, Ravello, le isole di Ischia, Procida, Capri, Nisida…sono tutte perle della collana che adorna la costiera amalfitana.

La storia delle sue antiche città, Pompei ed Ercolano, tradite e sepolte dal vulcano, che nei secoli è divenuto il simbolo del paesaggio campano, si può leggere ancora pressoché intatta, camminando per le ritrovate vie in un tuffo a ritroso nel tempo.

Napoli, col suo paesaggio da cartolina, sempre abbinato alla musica e alle canzoni, fu pur capitale di regni; popolare nei suoi rioni e nelle strade, nobile nei suoi palazzi e nei capolavori d’arte.

Questa regione, attraversata e posseduta da popoli e regni stranieri, tuttavia conserva nelle tradizioni e nel carattere una propria specificità che crea l’anima partenopea, vivace e malinconica assieme.

La tradizione gastronomica

La gastronomia popolare unita alla cultura aristocratica dei vari regni che qui si sono succeduti, formano un connubio felice.

Universalmente identificata con la Pasta e la Pizza, rappresenta soprattutto all’estero il biglietto da visita dell’intera nazione. Morfologicamente e climaticamente vocata alla coltura del grano duro ed alla produzione in prevalenza di formati di pasta lunga: molto amati infatti sono i vermicelli, gli spaghetti, i bucatini…

Cibo inizialmente “di strada”, quindi povero, venne felicemente a sostituire quelle minestre d’erbe selvatiche che costituivano il sostentamento di gran parte della popolazione.

Per condire degnamente la pasta, dall’originario pepe e cacio, con l’avvento del pomodoro si creò, con l’ausilio del sole, la conserva, che permetteva di preservarne il sapore per tutto l’anno; ma il capolavoro dei condimenti è il ragù alla napoletana: condimento del dì di festa, dalla lunga e paziente preparazione.

Il riso trova la sua massima espressione nel Sartù, sorta di timballo ripieno, splendido piatto, ricco di ingredienti e di sapori.

Come in tutti i paesi di mare, anche in Campania si preparavano focacce lievitate, condite con l’olio ed il sale marino: forse da queste ebbe origine la Pizza, sicuramente nobilitata dall’arrivo del pomodoro, cosparsa con la mozzarella ricavata dal latte di bufale il cui allevamento in zona può essere fatto risalire addirittura ai Longobardi.

I prodotti della Campania

Assieme alla Mozzarella la produzione casearia vanta prodotti come la Scamorza irpina, provole affumicate, il Fior di Latte sorrentino.

Caratterizzata più dalla presenza del pesce, piuttosto che della carne, tuttavia la produzione salumiera conta alcuni prodotti rinomati: il Capocollo della zona di Nola, le Cervellatine napoletane, la Soppressa irpina.

Terra fertile e ricca, offre un’importante produzione agricola; dagli agrumi alla frutta estiva, dai meloni bianchi alle mandorle, dalle noci di Sorrento al Pomodoro San Marzano. Il pesce è sicuramente il re delle tavole campane, con i frutti di mare, spesso utilizzati per condire sontuose paste o zuppe ricchissime, ed una serie di cotture che spaziano dal fritto all’umido, dal “cartoccio” alla griglia.

Ricchissima e sontuosa la pasticceria, fra i cui prodotti non si può dimenticare la Pastiera, il Babà, le Sfogliatelle…

Il vino più rinomato è senz’altro il Falerno, famoso già in epoca romana, ricavato dai vitigni coltivati in terre vulcaniche, che offrono anche il Lacrima Christi aromatico e raffinato.

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