IL MERCATO DELLA RISTORAZIONE TRA MODE E REALTA’ – COME COMPORTARSI , COME MUOVERSI. COME NON ESSERE UN FOLLOWER MA UN INNOVATORE
IL MERCATO DELLA RISTORAZIONE TRA
MODE E REALTA’ – COME COMPORTARSI , COME MUOVERSI. COME NON ESSERE UN FOLLOWER
MA UN INNOVATORE
Ho la
fortuna di vivere della mia passione: la Ristorazione. Ventiquattrore al
giorno, sette giorni su sette, sono immerso in questo fantastico (e a tratti
orribile, non neghiamolo) mondo. Non parlo e non penso praticamente di nient’altro
che non riguardi food (dalle materie prime alla cottura e presentazione),
beverage (vini, birre fondamentalmente) ristoranti, marketing.
Mi
piace circondarmi di colleghi, amici e clienti che condividano con me questa
passione. Diciamolo pure: sono un po’ fissato.
Tra le tante cose, questa monotematicità
al limite del maniacale (si fa per ridere!) mi porta sempre più spesso ad
osservare i grandi trend che pervadono il settore della Ristorazione. Scrivo
trend per darmi un tono, ma potrei tranquillamente parlare dimode.
Se negli anni 90 eri in grado di intendere
e di volere, ricorderete sicuramente come fosse il periodo degli Irish-pub.
Avete presente quelle birrerie in stile irlandese un po’ cupe e un po’ lugubri — in
netta contrapposizione alla moda imperante del periodo: il lusso, anche
ostentato — che spuntavano come funghi ad ogni angolo di qualsiasi
città italiana.
Parallelamente, nello stesso periodo, le
yogurterie: anche loro erano dappertutto, e se non ti mangiavi uno yogurt
“sciolto” eri troppo out, da buttare via. E qualche anno dopo fu la volta dei
cocktail-bar, e poi dei lounge bar etno-chic e ancora delle champagnerie, dei
locali un po’ fighetti e un po’ con la puzza sotto il naso (era periodo di
vacche grasse!)
Nei primissimi anni 2000 ci siamo
redarguiti ed è stato il boom delle gelaterie artigianali. 5-6 anni dopo, è
arrivata la svolta del biologico, del naturale, del ritorno alle origini e
delle cose fatte come si facevano una volta (complice GROM e la vision
inarrestabile di Guido Martinetti)
E poi, siamo poco dopo il 2007-2008, fu il
momento dello street food, della mania del diventare chef ad ogni costo (ringraziamo Masterchef, ironicamente parlando!) e della deriva gourmet
della cucina contemporanea, trend che continuano tuttora a mietere vittime su
vittime.
E sai qual è la cosa divertente? Che oggi
è tornata di moda la birra, esattamente come negli anni 90. Solo che si
vende in maniera diversa.
Stesso prodotto di 25 anni fa, ma diversa
maniera di venderla. Ieri Irish-pub, oggi post-industrial e radical-chic. Ieri
birre d’importazione, tedesche, belghe, irlandesi, oggi birre artigianali, IPA
e italiane. Non ci vorrà molto che torneranno di moda i cocktail, ho questa sensazione,
ma cambierà sicuramente il modo di venderli.
Queste sono alcune — non tutte! —
delle mode che si sono susseguite nell’ultimo ventennio.
Qual è il dato interessante? Che,
analizzandole un poco nel profondo, pur riconoscendo in tutte delle
caratteristiche di unicità, ci sono degli aspetti che le accomunano e
che le rendono riconoscibili e quindi parzialmente replicabili.
Non dico che è possibile lanciare un trend
nella ristorazione “a comando” (o forse sì, ma questa informazione la tengo per
me e per i miei clienti) ma sto dicendo
che è quantomento possibile riconoscerle, prendere coscienza della loro
esistenza e — seppur in minima parte — sfruttarle per il
successo del proprio Ristorante.
Prima di spiegare il mio personalissimo punto
di vista a riguardo, lasciate che vi mostri come nasce un trend nella
Ristorazione.
Trend Ristorazione:
come nascono, si sviluppano e muoiono.
Guardiamolo graficamente che facciamo
prima.
Perdonate la mia incapacità manifesta di
disegnare con il computer, ma questa è più o meno la situazione che si ripete
ogni volta che nasce e muore una moda nel nostro settore.
Come potete vedere dall’immagine,
sull’asse delle Y (quello verticale) ho messo il numero di locali di quel
genere presenti sul territorio, mentre sull’asse delle X (quello orizzontale)
ho messo il tempo che scorre.
Come potete facilmente vedere sul grafico,
è palese che il trend nasca nella parte a sinistra del grafico, poi cresca
nella parte centrale e infine arrivi a saturazione nella parte di destra.
Per comodità io ho ipotizzato di dividere
il suddetto grafico in 6 fasi distinte, che vediamo una per una.
Sei fasi attraverso le
quali passa un qualsiasi trend nella Ristorazione
Vediamole.
Fase 1 – Nascita del Trend
Nella ipotetica “Fase Zero”, che
ovviamente precedeva la Fase 1, il trend non esisteva.
Nella Fase 1 qualcosa inizia a muoversi e
i primi operatori, gli Innovatori, aprono i primi punti vendita.
Le motivazioni dietro alla nascita di
questi primissimi punti vendita sono ovviamente troppi per essere riportati, ma
tra i primi che mi vengono in mente ce ne sono due che meritano un paio di
righe: (1) una idea innovativa e (2) una tecnologia prima inaccessibile oggi
divenuta economicamente sostenibile.
Nel primo caso ciò che spinge
l’imprenditore ad innovare, esplorando territori inesplorati e mercati vergini,
è il semplice amore verso quella che reputa un’idea geniale, nuova e fresca.
E’ il caso di GROM, quelli del
gelato come una volta. E’ loro il merito di aver riportato la gelateria
italiana ai metodi tradizionali, prima di loro, il nulla. I due ragazzi
torinesi, credendoci fino in fondo, hanno trasformato l’amore per un’idea in
una azienda che da lavoro ad oltre 600 persone.
Ed è il caso di Bonci, che
faceva pizze in teglia gourmet prima che fosse mainstream farlo, o è il caso di Bottura che
rifinanziava con soldi non suoi la Francescana perchè credeva fino a tal punto
in ciò che faceva. Indipendentemente da ciò che ne pensate, questa è gente che
ha dato tutto per un sogno che vedeva solo lei, e per questo giù il cappello,
in ginocchio, sui ceci.
Nel secondo caso invece le motivazioni
sono più pragmatiche: l’accesso ad un modello di Business economicamente
sostenibile si è abbassato grazie all’invenzione di una nuova tecnologia e
l’imprenditore la sfrutta a suo vantaggio, credendoci.
In questa fase il trend è veramente
embrionale: il suo futuro del tutto incerto.
Chi investe in questa fase, scommettendo
sull’esito positivo, è totalmente all-in. O tutto o niente. Il difficile
dell’anticipare un trend è proprio in questa fase: nel vedere la pagliuzza
d’oro sotto litri e litri di fango.
Fase 2 – Sviluppo lento
Erano rose, e stanno fiorendo. Se fossero
stati solo rovi, non ne avremmo sentito parlare. Ma in questo caso, a titolo
puramente accademico, il nostro piccolo manipolo di imprenditori, a forza di
spingere, ce la sta facendo.
Complici i primi successi (anche minimi)
degli Innovatori, la voce inizia a spargersi, e l’interesse, localmente, a
crescere. Nascono i primi cloni degli innovatori, che copiano (e in alcuni casi
innovano ulteriormente) il business pensato ed avviato dagli Innovatori.
In questa fase il rischio imprenditoriale
è comunque alto, ed è proprio il motivo per il quale i grandi gruppi del Food
difficilmente scelgono di investire. Se lo facessero, e il trend proseguisse il
suo andamento verso l’alto, gli Innovatori sarebbero in grande difficoltà: il
vile danaro surclassa, spesso, un’onorevole idea.
Ma i nostri amici Innovatori possono
dormire sonni tranquilli: i grandi gruppi del Food compariranno tra un po’,
dando loro il tempo necessario di strutturarsi un poco.
E’ un buon momento per investire, dal
momento in cui tutti quelli che stanno decidendo se farlo o meno si guardano
negli occhi l’un l’altro come a dire:
“Che
fai tu, investi?”
“Boh, pensavo di aspettare che lo facessi tu.”
“Boh, pensavo di aspettare che lo facessi tu.”
Se volete investire ora, anticipando
praticamente tutti e godendo dei frutti che seminerete in questa fase, vi
servono alcune caratteristiche che non sono proprio alla portata di tutti:
1.
La
notizia deve arrivare alle tue orecchie.
2.
Devi
avere il coraggio di agire in fretta.
3.
Devi
sapere fare Marketing BENE.
Fase 3 – Sviluppo veloce
In questa fase l’interesse è alle stelle,
c’è tensione nell’aria e gli Innovatori stanno iniziando a raccogliere i soldi
con le pale. La notizia giunge alle orecchie di tutti. Te ne accorgi perchè è
arrivata anche alle tue, “quasi per caso”.
La realtà è che prima che alle tue
orecchie, è arrivata a quelle dei Media (TV, radio, giornali, magazine
online ecc.)
Quando la voce arriva a loro, complice
internet, i Social Media e la globalizzazione, la voce arriva a tutti, con una
velocità fuori controllo.
Specialmente ai consumatori.
Qui i giochi sono praticamente fatti.
Infatti, se il mare è pieno di pesci, stai pur tranquillo che gli squali
arriveranno, tanto più velocemente quanto più bassa è la soglia d’accesso al
trend.
Ad esempio, se domattina partisse il trend
dei ristoranti extra-lusso, questo si diffonderebbe più lentamente (perchè la
soglia d’accesso, ossia l’nvestimento necessario per accedervi, è alta/o) del
trend più in voga al momento, cioè l’hamburgeria gourmet.
Quest’ultimaa, al contrario, ha una soglia
d’accesso davvero bassa, sia per competenze (chiunque se ci si mette un attimo
sa fare un panino) e sia per investimento iniziale (se ti sai un poco muovere).
Ed ecco spiegato il perchè negli ultimi anni non si parla di nient’altro che di
panini gourmet: perchè un business accessibile a molti.
In questa fase la domanda da parte del
pubblico inizia ad ampliarsi, mentre l’offerta è ancora scarsa. Le conclusioni
sono scontate: è tempo di assalire la diligenza.
Gli squali, come i grandi gruppi del Food,
che fino a questo momento avevano additato come marginale la crescita del
trend, oppure non stavano investendo bloccati da Manager con il culo attaccato
alla sedia, ora decidono di investire, forti dei loro budget milionari.
Seguono i pesciolini più buffi e goffi,
ovvero i Follower: personaggi che, per un motivo o per l’altro, si
lanciano nel folle inseguimento degli Innovatori. Quelli che nella fase di
sviluppo lento si stavano guardando negli occhi, indecisi, ora investono
sull’onda dell’entusiasmo: se tutti stanno investendo, vuoi mica dire
che io sia il più fesso?
Problema giganorme: il gap (di
conoscenze, di competenze, di visibilità, di credibilità ecc.) tra
gli innovatori e i follower è semplicemente incolmabile. Praticamente
impossibile recuperare lo svantaggio, mettere la freccia e sorpassare. I
Follower sono destinati alla disfatta.
In questa fase il trend attraversa,
ufficialmente, una crescita esponenziale.
Eppure è un momento TERRIBILE per
investire.
Perchè il peggio deve ancora arrivare.
Quindi:
– Se avete un ristorante che si occupa di
tutt’altro, NON ESTENDETE LA LINEA! Siate coerenti con la vostra identità,
continuate in quella direzione. Non aggiungete il panino gourmet al menù.
Davvero. Non sareste credibili e il danno d’immagine sorpasserebbe di gran
lunga gli introiti economici che ne deriverebbero.
– Se siete un pesce piccolo (se avete il
presentimento di esserlo… lo sei) con qualche soldo da parte, ve lo dico dal profondo
del cuore: non investite. Non aprire l’ennesima Hamburgeria, gelateria
artigianale o pizzeria gourmet. Per fare un parallelo con un altro settore,
ricordate le sigarettte elettroniche? Ecco, fareste la stessa fine.
– Se avete saputo al TG che c’è il boom di
qualcosa e tutti aprono quel qualcosa e fanno i soldi, voi non farlo, perchè
ormai è tardi.
– Se lo sentite da qualcuno non
super-inserito nel settore, è tardi.
Le leggi del Marketing sono immutabili,
e ferree, e spietate: praticamente MAI gli ultimi saranno i primi.
“Devi
pattinare dove andrà il disco, non dove si trovava“
— Wayne Gretsky
— Wayne Gretsky
Fase 4 – Stasi
Il mercato va via-via saturandosi.
Infatti, mentre l’offerta cresce a dismisura (possiamo immaginare i Follower
intenti a rincorrere gli Innovatori che si allontanano sempre più) la
domanda entra in fase calante.
I
Follower, impreparati all’inevitabile, fanno ciò che non dovrebbero fare mai:
abbassano i prezzi, abbassano gli standard di qualità, scendono a compromessi,
licenziano, tagliano, si arrendono. Di fatto tutta la categoria ne esce
sconfitta.
Questo perchè le mode, così come arrivano,
passano. La gente si stanca del solito cibo “che mangiano tutti” e vuole
cambiare. Niente di personale, siamo semplicemente fatti così. Inizia quindi,
seppur lentamente, a volgere il proprio sguardo altrove.
In questo caso i giochi sono fatti: gli
Innovatori hanno raccolto a dismisura, e sono usciti dalla guerra con qualche
bernoccolo, ma salvi, i grandi gruppi tirano i remi in barca cercando di
limitare i danni e, come al solito, i Follower finiscono inculati (perdonate il
francesismo).
Fase 5 – E mo’ so cazzi.
Crolla l’interesse del pubblico mentre gli
ultimi Follower entrano nel mercato, creando uno squilibrio fortissimo tra
domanda e offerta. La gente non segue più il trend, e si sposta verso il trend
successivo (è successo alle Yogurterie con l’avvento di GROM e delle gelaterie
artigianali) o verso i grandi classici.
Qui vedo e prevedo: è ciò che succederà
alle Hamburgerie quando la gente si stancherà di mangiare carne del supermercato
venduta come se fosse Chianina, con guanciale croccante, salsa allo zenzero e
chitemmuort’. Attenzione: non ho niente di personale con le hamburgerie, dico
solamente che ORA non è il momento giusto per aprirne una. O meglio, non è il
momento giusto di aprirne una uguale a tutte le altre. Tra poco ti spiego che
intendo.
Fase 6 – Saturazione
Il trend è nella sua fase finale, dove
domanda e offerta, o quel che ne rimane, si equilibrano. Gli ultimi operatori
rimasti sul mercato sono gli Innovatori, i grandi gruppi del food e i Follower
più ostinati. Inutile dirlo, ma lo farò lo stesso: la distribuzione delle
vendite tra i 3 soggetti è decrescente nell’ordine in cui ve li ho elencati.
Le 3 importanti
lezioni che dovremmo imparare dalla nascita e dalla morte di un Trend
Presto detto:
1.
Gli
Innovatori vincono tutto o perdono tutto.
2.
Gli
squali non perdono (quasi) mai.
3. I follower perdono
sempre.
Cosa fare se ti trovi
nella sesta fase, quella del mercato saturo
Nota Bene: non è una guida operativa. E’
quello che farei io per limitare i danni se mi trovassi in quella situazione.
Perchè se siete in questa fase è un bel casino, è inutile che ci giriamo
intorno. Ma siccome non mi piace dire “La soluzione è non finire in quella
situazione” provo a darvi il mio personalissimo punto di vista a riguardo.
Avvertenze: non è che sarà facile.
E’ una
scommessa sul cavallo malconcio, qualsiasi sia la scelta che compirete, perchè
siete a corto di liquidi e hai l’umore basso.
Però se tirate fuori gli attributi, se
avete le skills necessarie a fare un bel lavoro (e penso proprio di sì
altrimenti non avreste aperto un ristorante) e magari hai qualcosina da re-investire
per la ripresa, ce la potete fare.
Ma avete tre scelte di fronte. E solo tre:
Scelta #1 — Ti accontenti.
Qui non spendo ulteriori parole: rubare
quote al leader di mercato (cioè all’innovatore di turno) è dura. E’ dura
perchè i clienti vi vedranno sempre come il clone del primo e non avranno un
reale motivo per scegliervi. Quindi o vi accontentate di raccogliere le
briciole, oppure c’è poco da fare. Le scelte che ti consiglio sono queste qui
sotto.
Scelta #2 — Ti specializzi su un
unico prodotto, o target.
Un buon modo per scalzare la posizione
dominante conquistata con fatica dagli innovatori è specializzarsi su un unico
prodotto e diventare il preferito dal pubblico su quel determinato prodotto.
Diciamo che il leader fa pizza alta-bassa-mezzometro-gigante-tirata? Tu inizia
a fare solo pizze napoletane o solo carne altamente
specializzate.
Il messaggio che deve passare agli amanti
della pizza napoletana o della carne è “se lui fa solo quello allora lo fa
meglio di chi fa anche altro“.
Una buona alternativa è cercare di
soddisfare un particolare target di clientela. Ad esempio, il leader ha un
target super-orizzontale, dal giovanissimo fino all’arzillo vecchietto? Voi
scegliete solamente il target giovane-giovanissimo e ingegnatevi per
soddisfarlo al meglio.
Cosa potete offire a quel target per
soddisfarlo al meglio che gli altri non riescono ad offire perchè concentrati a
soddisfare tutti?
Il messaggio che deve passare al pubblico
giovane-giovanissimo è “ehy, sembra perfetto per me!“
Scelta #3 — Fai il contrario di
ciò che fa chi segue il trend.
Per “fare il contrario” intendo… fare il
contrario. Quando tutti vanno in una direzione, c’è chi preferisce andare
nell’altra. Voi dovete colpire loro con i vostri messaggi di marketing.
Il trend è pizza alta? Voi fatela
sottilissima e croccante. Quando il trend pizza alta scomparirà, voi avrete
conquistati la totalità dei clienti che adorano la pizza sottilissima (di fatto
sarete un Innovatore, e non più un Follower).
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