Nuovi format della ristorazione post Covid: ecco l’home delivery restaurant
Nuovi format della ristorazione post Covid: ecco l’home delivery restaurant
Con la perdita dei grandi eventi e le restrizioni imposte dalle misure anti contagio che diminuiscono i coperti, i ristoratori di fascia alta cercano altre fonti di guadagno rilanciando il servizio di chef a domicilio
Al ristorante o a casa: non la propria, ma quella di un gruppo di persone pronte a una bella spesa per mangiare grandi piatti in salotto. Nei prossimi mesi (magari, non pochi) questa potrebbe essere la nuova vita del cuoco: basta eventi, basta congressi, basta passerelle (agli eventi e ai congressi). E soprattutto addio ai servizi esterni con un mare di coperti, che siano matrimoni di provincia o post-sfilate di moda. Bisogna reinventarsi, avere nuove idee. Ed ecco che inizia a farsi strada l'home delivery restaurant. Il termine delivery fa subito la differenza: è tutta un'altra storia rispetto al concetto di home restaurant, che ha iniziato a svilupparsi notevolmente a partire dal 2015 e si trovava – prima della pandemia – in contrapposizione totale (tra mille polemiche) alla ristorazione classica.
Come funziona
L'home delivery restaurant è un'evoluzione che si preannuncia interessante di quel delivery autoriale che da marzo è diventato il fenomeno del 2020. Nessuno avrebbe pensato che non solo a Milano e Roma ma anche nella provincia italiana, i ristoranti stellati o emergenti si sarebbero dedicati a preparare piatti semplici, magari con il tocco di più, da consegnare a casa o in qualche caso da ritirare, sul modello di una gastronomia raffinata. Ed è un allargamento del concetto dello chef a casa, che resta un'attività marginale ma in crescita per i nostri migliori esponenti. Si scelgono i prodotti e si cucina, secondo richiesta. I prezzi sono da fascia alta, più o meno quelli che si trovano al ristorante. Ma possono arrivare all'infinito, basta pensare a un padrone di casa che abbia passione per il tartufo. «Di solito è un cliente affezionato, a volte anche amico che propone di curare un pranzo o una cena nella propria abitazione, per un numero ristretto di ospiti – racconta Luigi Taglienti, chef dello stellato Lume di Milano – a me il concetto di delivery non mi convince, quello di farlo trasferendo un ‘mini Lume' in una casa è molto più interessante. E potrebbe diventare una tendenza nei prossimi mesi»
Tutti i nostri big – chi più o chi meno – ogni tanto si esibiscono nelle case, in una villa o su uno yacht. Si divertono, sono ben pagati (difficile chiedano meno di 150-200 euro a persona) ed è ovviamente meno impegnativo di un servizio esterno per centinaia di persone.
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