Il primato italiano della biodiversità
primato italiano della biodiversità
Il nostro ecosistema è regolato da un profondo equilibrio, anche una piccola sfumatura che contribuisce a mantenere quest'armonia ha un ruolo determinante, tutti questi aspetti sono caratterizzati da una biodiversità, una diminuzione della stessa ha un impatto sulla stabilità dell'habitat.
La biodiversità rafforza la produttività di un qualsiasi ecosistema, è stato dimostrato che la perdita di questa diversità biologica contribuisce all’insicurezza alimentare ed energetica, aumenta la vulnerabilità ai disastri naturali, diminuisce il livello della salute all’interno della società, riduce la disponibilità e la qualità delle risorse idriche e impoverisce le tradizioni culturali.
La ricerca pubblica in Italia investe molto nello studio e nella salvaguardia della biodiversità, il paese ha conquistato il record europeo con 55600 specie animali, pari al 30% di quelle europee e 7636 specie vegetali che sono state salvate dall'estinzione, è quanto emerge da un'analisi della Coldiretti.
La tendenza all'omogolazione delle coltivazioni spinta dai moderni sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti ha determinato un serio rischio per il potere contrattuale dei produttori agricoli, sia per la sovranità alimentare dei vari paesi e cittadini.
La Fao ha lanciato l'allarme per la crescente uniformità delle colture mondiali che ha portato nell'ultimo secolo ad una perdita del 75% della biodiversità vegetale e ha stimato una perdita di un terzo delle specie oggi rimaste entro l'anno 2050.
Un valido supporto alla biodiversità da parte dei singoli individui è un senso di rispetto e amore per la propria terra e non ha solo valore naturalistico, bensì investire sulla distintività e proteggere il valore aggiunto, nel nostro caso il Made in Italy, per poter affrontare il mercato globalizzato e creare valore al cibo.
In altri termini, un risultato ottenuto secondo questo tipo di supporto lo afferma l'ex presidente Coldiretti Roberto Moncalvo, il quale descrive come la biodiversità degli allevamenti italiani abbia portato 130 razze in via di estinzione alla salvezza, tra cui pecore, bovini, capre, equini, maiali, asini; inoltre 40 mila agricoltori negli ultimi anni si sono profondamente impegnati nel recupero di piante abbandonate da secoli e animali in via di estinzione.
L'Italia è l'unico paese al mondo che può contare 5155 prodotti alimentari regionali tradizionali che seguono standard di produzione da almeno 25 anni, inoltre può festeggiare l'agricoltura più green e biodiversa d'Europa con 299 specialità Dop/Igp, 415 vini Doc/Docg, leadership nel biologico con 72 mila operatori e la decisione di non coltivare OGM.
Il piccolo stivale in mezzo a tante altre forme del nostro pianeta è coivolto nella stessa misura per l'equilibrio di un buon mantenimento di biodiversità nel mondo. L'unione, la dedizione, il sacrificio hanno portato al raggiungimento del primato, un traguardo davvero meritato, anche se in questo caso la meta non è il punto di arrivo.
Ad oggi possiamo ritenerci soddisfatti per il contributo positivo che apporta sull'intero ecosistema, tuttavia possiamo migliorare e fare sempre di più.
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