Salumi, materia prima scarsa e sempre più cara: “Così il settore rischia il collasso”
Salumi, materia prima scarsa e sempre più cara: “Così il settore rischia il collasso”
«Stiamo vivendo da troppo tempo una serie di problematiche senza precedenti che stanno sfinendo le imprese del settore, dalla vera e propria mancanza della materia prima – mai così grave dal dopoguerra - fino al problema dei dazi negli USA e al rallentamento degli scambi mondiali in generale. Se le condizioni di mercato non miglioreranno sensibilmente nei prossimi mesi consentendo un adeguato riconoscimento del prezzo finale del prodotto, già a partire da marzo almeno il 30% delle nostre imprese si troveranno in una situazione di difficoltà economica e finanziaria». Il grido d’allarme arriva da Nicola Levoni presidente di Assica, l’associazione industriali delle carni e dei salumi, con un fatturato che vale 8 miliardi.
Secondo Levoni, il settore è al centro di una «tempesta perfetta» con fortissimi rincari della carne suina (fino al 40%), dovuti all’aumento della domanda in Cina che ha portato ad una scarsità della materia prima in tutto il resto del mondo: Una situazione che si è portata dietro l’elevato aumento dei prezzi anche per le carni di altre specie (bovine e avicole).
Che fare, allora? «Chiediamo al Governo l’istituzionalizzazione del tavolo bilaterale con la grande distribuzione e un accordo su alcune misure finanziarie ad hoc. Chiediamo inoltre la realizzazione di campagne di comunicazione volte ad informare il consumatore, a valorizzare correttamente l’immagine della salumeria italiana ripristinando il giusto collegamento qualità/prezzo al consumo ed a sostenere/promuovere i consumi interni». Ma c’è anche un fronte europeo perché «serve flessibilità nel giudicare misure nazionali di aiuto a tempo determinato, uno strumento di sostegno per l’industria simile a quelli già previsti per le fasi di produzione primaria, lo stanziamento di risorse mirate per azioni di informazione e di promozione riguardanti i prodotti del settore realizzate nel mercato interno e nei Paesi terzi».
Le prime risposte sono arrivate in tempo reale dal ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, presente al convegno milanese: «Sappiamo che il costo della materia prima è alto, ma pochi mesi fa parlavamo di tutela degli allevamenti. Il fondo nazionale serve a questo. È un’eredità del fondo emergenza. Si chiama continuità amministrativa. Investiremo 1,5 milioni di euro per una forte campagna di comunicazione sui salumi, coinvolgendo la distribuzione e dedicando un mese a far conoscere le tante specialità e combattere le fake news». Poi ha aggiunto: «Dobbiamo poi vietare le aste e riflettere sul sottocosto. Non fa bene vendere al prezzo inferiore a quello di produzione. Si scaricano i costi su altri anelli della filiera. L’obiettivo è garantire il futuro alla filiera. Se oggi siamo in difficoltà è per problemi mondiali. Per questo lavoreremo con il ministero degli Esteri per promuovere e tutelare i prodotti italiani. Sappiamo che ognuno di noi deve lavorare per un patto di filiera, per questo a breve convocheremo un tavolo a Roma. Abbiamo bisogno di programmare interventi per i prossimi anni».
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